06. Cura degli infermi

van-der-weidenQuando la malattia bussa alla nostra casa,
quando il dolore si fa perdita di una persona cara,

la Chiesa madre e maestra ci sostiene con la sua attenzione.

La cura della Chiesa per i malati

Unzione degli infermi

Funerale e preghiera per i defunti

 

 

Attenzione della Chiesa verso i malati

Oggi distinguiamo facilmente tra malattie che (passi il termine un po’ scanzonato) sono poco più che “scocciature”, da malattie che si fanno preoccupanti e arrivano fino a “destabilizzare” la nostra vita per la loro gravità o per la lunghezza …infinita del loro decorso.

Da sempre la Chiesa aiuta a vivere queste malattie facendosi più vicina

  • con preghiere a loro destinate (ricordo nella preghiera dei fedeli ecc.)
  • con il gesto della visita alla persona malata da parte dei fratelli e del sacerdote; (in famiglia o in ospedale)
  • con la visita dei ministri straordinari dell’eucarestia che portano la comunione nelle case.

È bello condividere con la propria comunità questi momenti di fatica, con la delicatezza che tali casi richiedono.

E’ con gioia che la comunità si rende disponibile nei momenti della sofferenza; non si abbia paura ad informare e a chiedere aiuto.

Unzione degli infermi

La Chiesa conosce un sacramento “specifico” per la consolazione-vicinanza dei malati: è il sacramento dell’unzione degli infermi.

Alcune riflessioni prese dal”catechismo della Chiesa Cattolica

  1. La Chiesa fin dai primi tempi ha ritenuto che la cura dei malati potesse raggiungere nei casi di “grave malattia” il livello di un’unzione “sacramentale“.

“L’uomo gravemente infermo ha bisogno,
nello stato di ansia e di pena in cui si trova,
di una grazia speciale di Dio per non lasciarsi abbattere,
con il pericolo che la tentazione faccia vacillare la sua fede.

Proprio per questo, Cristo ha voluto dare ai suoi fedeli malati la forza e il sostegno validissimo del sacramento dell’Unzione(dall’introduzione al rito).

 

2. La grazia dell’Unzione

Questo sacramento conferisce al malato la grazia dello Spirito Santo;

– tutto l’uomo ne riceve aiuto per la sua salvezza,

– si sente rinfrancato dalla fiducia in Dio

– e ottiene forze nuove contro le tentazioni del maligno e l’ansietà della morte;

egli può così non solo sopportare validamente il male, ma combatterlo, e conseguire anche la salute.

Il sacramento dona inoltre, quando non è possibile celebrare laconfessione, il perdono dei peccati e porta a termine il cammino penitenziale del cristiano.

3. Il sacramento dell’Unzione come ogni altro sacramento ci immerge nel Mistero della Trinità

In rapporto al Padre in quanto
l’unzione è il sacramento con cui Dio accoglie il sofferente,
in quanto fa parte dei “poveri”, degli “ultimi” (come ha mostrato mandando Gesù).

In rapporto al Figlio in quanto

il sacramento unisce la passione dell’uomo alla passione di Cristo e fa dell’infermità una partecipazione alla croce e resurrezione del Signore a vantaggio di tutta la Chiesa.

In rapporto allo Spirito Santo in quanto
l’unzione stabilisce la comunione solidale degli infermi con tutta la Chiesa, nel vincolo operato dal Consolatore.

 

4. Il rito

al consueto saluto d’inizio assemblea

segue un gesto “penitenziale: aspersione, atto penitenziale o (quando si ritenga opportuno) la confessione;

l’ascolto della Parola di Dio;

l’imposizione delle mani, come faceva Gesù quando guariva i malati;

ilrendimento di grazie sull’olio, che si utilizzerà per l’Unzione;

l’unzione che rimane il rito centrale;

Il sacerdote prende l’Olio santo e unge l’infermo sulla fronte e sulle mani, dicendo:
Per questa santa Unzione e la sua piissima misericordia
ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo.
E, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi

la comunione, quando è possibile).

Si conclude con la Benedizione.

 

5. Quando è opportuno ricevere questo sacramento?

Con ogni premura quindi e con ogni diligenza si deve provvedere al conferimento dell’Unzione a quei fedeli,
il cui stato di salute risulta seriamente compromesso per malattia o vecchiaia.
Per valutare la gravità del male, è sufficiente un giudizio prudente o probabile senza inutili ansietà;

Il sacramento si può ripetere qualora il malato guarisca dalla malattia nella quale ha ricevuto l’Unzione, o se nel corso della medesima malattia subisce un aggravamento.
Prima di un’operazione chirurgica, si può dare all’infermo la sacra Unzione, quando motivo dell’operazione è un male pericoloso.

Ai vecchi, per l’indebolimento accentuato delle loro forze, si può dare la sacra Unzione, anche se non risultano affetti da alcuna grave malattia.

E’ opportuno ricevere questo sacramento anche quando il momento della morte è ormai imminente e il malato può così partecipare a un passaggio certamente tra i più qualificanti della vita umana.

Come sempre i sacramenti sono doni e non strumenti di paura. Va da sé che anche questo sacramento ha bisogno di essere percepito nella sua importanza e goduto nella gioia che ogni sacramento ha in sé.

Per questo è opportuno arrivarci dopo averci pensato.

Funerale e preghiera per i defunti

Anche quando la nostra vita terrena è terminata, la speranza del cristiano continua a sentire la fratellanza costituita dalla comunione dei santi, cioè di coloro “che ci hanno preceduto nel segno della fede dormono il sonno della pace”, come dice una preghiera per i defunti.
Per questo per i defunti si prega, anzi con loro si continua a pregare .

Il primo e più specifico di questi momenti di preghiera sono le esequie (il funerale).

Le esequie cristiane sono una celebrazione liturgica della Chiesa.

– Il rito mira ad esprimere la comunione efficace con il defunto

– e a rendere partecipe la sua comunità riunita per le esequie
e ad annunciarle la vita eterna.

I riti delle esequie esprimono il carattere pasquale della morte cristiana.

 

La tradizione ci ha consegnato poi altri momenti di pietà per i defunti.

– La partecipazione all’eucarestia con l’intenzione specifica di pregare per loro;

– la visita al cimitero luogo di pace (come dice il nome), di ricordo pacato e di preghiera.

È opportuno non disperdere questi doni che ci vengono dalla tradizione,
è opportuno ricominciare a consegnarli anche i nostri piccoli.