Unita, libera, lieta

Dalla lettera pastorale 2020-2021

Il centro della lettera pastorale:

L’anno liturgico, percorso di conversione e di comunione

La proposta pastorale è l’anno liturgico: la celebrazione del mistero di Cristo, che si distende nel tempo che viviamo, rinnova la grazia della presenza della Pasqua di Gesù, il dono dello Spirito. Le situazioni sempre diverse e imprevedibili diventano, per il discepolo di Gesù e per tutta la comunità cristiana, occasioni propizie per ascoltare ancora la Parola del Signore, ricevere luce per interpretare il cammino da compiere e forza per dare testimonianza.

Le celebrazioni liturgiche possono radunare la comunità perché sia un cuore solo e un’anima sola,
invitano ciascuno a conformarsi al Signore Gesù, a vivere nella sua gloria, a perseverare nella missione ricevuta.

Celebrare
non è solo imparare,
non è solo motivare l’impegno,
non è solo rito,
non è solo raduno.

È grazia, è opera di Cristo che dona lo Spirito, che insegna, che si fa cibo per la vita, gioia per i cuori.

Non possiamo evitare la domanda: come celebriamo i santi misteri? Quale comunità, quale Chiesa si “forma” nella celebrazione? Rendersi disponibile alla grazia che viene offerta dalla celebrazione può essere il frutto della proposta pastorale.

La mia intenzione è di ripercorrere alcuni tratti di quel frutto della celebrazione che è la Chiesa, insistendo sulla relazione personale e comunitaria con Gesù che nelle celebrazioni si rende presente e ancora parla, prega, offre amicizia e salvezza, irradia la sua gloria.

Cambiamenti nella struttura decanale

Il Sinodo Chiesa dalle Genti così ha immaginato lo stile con cui dare volto alla nostra Chiesa

«La Chiesa dalle genti suggerisce la necessità di

  • individuare occasioni e luoghi di dialogo e confronto;
  • raccogliere esperienze maturate sul territorio,
  • favorire la reciproca conoscenza
  • avviare altre iniziative affini considerate positive; far crescere la consapevolezza dei mutamenti, dei nuovi bisogni e delle nuove sfide
  • favorire la maturazione di competenze e il rinnovamento dell’azione pastorale

 

  • L’Assemblea Sinodale Decanale è l’organismo che appare più proporzionato al compito.

 

Il Gruppo Barnaba è il nucleo che avvia il percorso per costituire le Assemblee Sinodali in ogni decanato.

  • è composto da un/una moderatore/moderatrice laico/a o consacrato/a che sarà il/ la rappresentante del decanato al Consiglio pastorale diocesano; dal decano; dal segretario del decanato; da altre persone scelte anche in collaborazione con gli Uffici e Servizi di Curia.
  • Tutti abbiano uno spiccato sensus ecclesiae e ardore spirituale e non abbiano incarichi rilevanti a livello parrocchiale in termini di investimento e di tempo.
  • Il Gruppo Barnaba ha il compito di immaginare il volto concreto dell’Assemblea Sinodale Decanale.
  • Riconosce quanto è già in atto di buono sul territorio, valorizza e fa conoscere presenze di Chiesa nei vari ambiti di vita quotidiana, rileva testimonianze significative di vita evangelica negli ambienti.
  • Il lavoro di discernimento del Gruppo Barnaba durerà per tutto l’anno pastorale 2021/2022 e almeno fino a quando si costituirà l’Assemblea Sinodale Decanale.

Nb.: Che ne dell’incontro dei preti-religiosi normalmente chiamato decanato?

In questo servizio

– non hanno il ruolo di controllare e decidere a prescindere dalle responsabilità dei laici e dei consacrati,

-ma quello di “tener vivo il fuoco” e di rallegrarsi nel vedere la grazia di Dio ed esortare tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomini pieni di Spirito Santo e di fede.

non “un lavoro in più da fare”, ma un incoraggiamento costante, un saggio consigliare, una disponibilità ad accompagnare perché i laici e i consacrati assumano le loro responsabilità e avvertano il dovere di formarsi a una mentalità ecclesiale, per essere, insieme, nel mondo testimoni della risurrezione e del Vangelo di Gesù.

 

  1. Cambiamenti nella struttura decanale

Il Sinodo Chiesa dalle Genti così ha immaginato lo stile con cui dare volto alla nostra Chiesa

«La Chiesa dalle genti suggerisce la necessità di

  • individuare occasioni e luoghi di dialogo e confronto;
  • raccogliere esperienze maturate sul territorio,
  • favorire la reciproca conoscenza
  • avviare altre iniziative affini considerate positive; far crescere la consapevolezza dei mutamenti, dei nuovi bisogni e delle nuove sfide
  • favorire la maturazione di competenze e il rinnovamento dell’azione pastorale»

L’Assemblea Sinodale Decanale è l’organismo che appare più proporzionato al compito.

Il Gruppo Barnaba è il nucleo che avvia il percorso per costituire le Assemblee Sinodali in ogni decanato.

  • è composto da un/una moderatore/moderatrice laico/a o consacrato/a che sarà il/ la rappresentante del decanato al Consiglio pastorale diocesano; dal decano; dal segretario del decanato; da altre persone scelte anche in collaborazione con gli Uffici e Servizi di Curia.
  • Tutti abbiano uno spiccato sensus ecclesiae e ardore spirituale e non abbiano incarichi rilevanti a livello parrocchiale in termini di investimento e di tempo.
  • Il Gruppo Barnaba ha il compito di immaginare il volto concreto dell’Assemblea Sinodale Decanale.
  • Riconosce quanto è già in atto di buono sul territorio, valorizza e fa conoscere presenze di Chiesa nei vari ambiti di vita quotidiana, rileva testimonianze significative di vita evangelica negli ambienti.
  • Il lavoro di discernimento del Gruppo Barnaba durerà per tutto l’anno pastorale 2021/2022 e almeno fino a quando si costituirà l’Assemblea Sinodale Decanale.

Nb.: Che ne dell’incontro dei preti-religiosi normalmente chiamato decanato?

In questo servizio

– non hanno il ruolo di controllare e decidere a prescindere dalle responsabilità dei laici e dei consacrati,

-ma quello di “tener vivo il fuoco” e di rallegrarsi nel vedere la grazia di Dio ed esortare tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomini pieni di Spirito Santo e di fede.

non “un lavoro in più da fare”, ma un incoraggiamento costante, un saggio consigliare, una disponibilità ad accompagnare perché i laici e i consacrati assumano le loro responsabilità e avvertano il dovere di formarsi a una mentalità ecclesiale, per essere, insieme, nel mondo testimoni della risurrezione e del Vangelo di Gesù.