Liturgia domenicale: prepariamoci (settembre 23)

Una pagina  del sito della Diocesi che ci aiuta:che ci aiuta: (marzo 2023)

prepariamoci

Non leggere, ma PROCLAMA LA PAROLA! Il proclamare la «Parola»… (continua)

…Un aiutino…
Quasi tutte le settimane QUI trovi qualche indicazione che può aiutarti

 

24 settembre  2023
quarta domenica dopo il Martirio (anno A)

nota bene 1.

Come già dicevo settimana scorsa. “Le domeniche dopo il martirio di Giovanni ci presentano la grandezza di Gesù con testi evangelici non sempre facili anche se molto ricchi teologicamente. Vi si nota quasi la preoccupazione di non disperdere nulla di ciò che riguarda Gesù, disperdendo un po’ la linearità della proposta.”
Questa domenica anche le letture e il salmo risultano più complessi da coordinare ma aiutiamoci un po’. Gesù, oggi, viene guardato come il centro di un’alleanza rinnovata o pestare con parole che troviamo nel Vangelo: lui è il sigillo-garanzia del Padre; è il pane che dura perché viene dal cielo; lui è il pane della vita.
Le letture il salmo ci portano a questo “sguardo”.

Is 63, 19b – 64, 10

Tema:

è un brano tratto dal terzo Isaia (per intendersi quello che scrive alla fine dell’esilio e subito dopo). Complicato consolare un popolo in quelle condizioni.
Ne troviamo una sintesi in Is 63,19a: “siamo diventati gente su cui non comandi più; su cui il tuo nome non è stato mai invocato!”. Disperazione totale!

1. Ma questo non toglie la possibilità di pregare, di esprimere un desiderio, un anelito  (is 63,19b):” Se tu squarciassi i cieli e scendessi!”
2. L’anelito si fa memoria: grandezza delle teofanie (Isaia 64,1-3); fedeltà del suo agire (64,4a); lo scontro col nostro peccato (64,4b-6) e storia in particolare l’esodo
3La memoria si fa implorazione: “tu sei nostro Padre!” “non adirarti, non ricordare…; guarda…” (64,7-9)

Genere letterario:

supplica che si apre alla speranza, non dimenticando i tratti di tragica attualità.

Indicazioni per la proclamazione:

come dalla spiegazione del tema si capisce facilmente bisognerà nella lettura modificare il tono con la delicatezza del tremito iniziale (1) che lascia posto alla gioia di raccontare(2) e alla perplessità nella supplica di una grazia immeritata.(3)

Sal 76 (77), 3-9. 13-14. 16

Tema:

lo possiamo immaginare come una “ripresa in preghiera”  di quanto detto nella prima lettura .
La supplica si apre progressivamente alla lode

Genere letterario: supplica-lode

Indicazioni per la proclamazione:

Inizierei con un tono pacato, supplichevole
al punto da non cantare il ritornello all’inizio, per dare questo senso fatica-lontananza della nostra preghiera.
Progressivamente il tono si schiarisce
e le ultime due strofe (ormai “chiare”) le lascerei alla risposta dell’assemblea.
A questo punto concluderei con un canto -ritornello, cantato, GIOIOSISSIMO!

In concreto

salm.:  (Quasi sottovoce)       Vieni, Signore, a salvare il tuo popolo.

Ass.:   Vieni, Signore, a salvare il tuo popolo. 

salm.: Nel giorno della mia angoscia io cerco il Signore,
nella notte le mie mani sono tese e non si stancano;
l’anima mia rifiuta di calmarsi.
Mi ricordo di Dio e gemo,
medito e viene meno il mio spirito.

Ass.:   (con più vigore) Vieni, Signore, a salvare il tuo popolo.

salm.: Ripenso ai giorni passati,
ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
medito e il mio spirito si va interrogando.

Ass.: (con vigore) Forse il Signore ci respingerà per sempre,
non sarà mai più benevolo con noi?
È forse cessato per sempre il suo amore,
è finita la sua promessa per sempre?
O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
Hai riscattato il tuo popolo con il tuo braccio,
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.

(in canto): Voglio esaltare il nome del Dio nostro;
è Lui la mia libertà!
Ecco il mattino, gioia di salvezza:
un canto sta nascendo in noi!

Vieni o Signore, luce del cammino,
fuoco che nel cuore accende il “sì”!
Lieto il tuo passaggio
ritmi la speranza, Padre della verità.

(ringrazio Arianna per il contributo nella valorizzazione del salmo)

Eb 9, 1-12

Tema: l’autore che scrive a un gruppo di cristiani venuti dall’ebraismo si intenerisce nel pensare ai ai riti antichi:

      1. la prima parte del tempio, il Santo, già ricca di simboli (candelabro, la tavola e i pani dell’offerta); seconda parte del tempio, il Santo dei santi, con segni particolarmente sacri: l’altare d’oro , l’arca, la manna, la verga di Aronne, che era fiorita, le tavole, i cherubini della gloria…
      2. Eppure in tutto ciò manca ancora qualcosa…
      3. Cristo completerà questa alleanza, questo tempio con il “sacrificio” autentico che è il dono della vita

 

Genere letterario: descrizione tenera che porta alla professione di fede

Indicazioni per la proclamazione:

lo dividerei nelle tre parti sopra citate leggendo
la prima con una delicatezza di chi ricorda la bellezza dell’infanzia;
La seconda parte con un po’ di “disillusione”
La terza con impeto per una pienezza che è gioia.

17 settembre  2023
terza domenica dopo il Martirio (anno A)

nota bene 1.

Le domeniche dopo il martirio di Giovanni ci presentano la grandezza di Gesù con testi evangelici non sempre facili anche se molto ricchi teologicamente. Vi si nota quasi la preoccupazione di non disperdere nulla di ciò che riguarda Gesù, disperdendo un po’ la linearità della proposta.
Per fortuna la prima lettura e il salmo in questo periodo (è il caso di questa domenica) spesso si lasciano trasportare invece dalla bellezza e dalla gioia che contiene l’”evento di Gesù”. Valorizzare questa gioia ci aiuta anche a gustare il Vangelo.

Nota bene 2,

Detto questo, si tenga presente che i canti specifici della liturgia (ingresso, dopo il Vangelo, ecc.) fanno parte di una meditazione “generica” sul mistero di Gesù; come dire che si possono facilmente sostituire con altri testi.

Is 11, 10-16

Tema:
la gioia e la speranza di questo testo ne fa un anticipo dell’annuncio evangelico, anche se scritto diversi secoli prima.
Si attinge ai grandi fatti della storia di salvezza: la promessa di un capo “per sempre”; il braccio potente come nell’esodo; la lettura capovolta delle disavventure incontrate nella propria storia (esilio compreso);  l’attesa di un nuovo esodo.

Genere letterario:
E’ al contempo un oracolo e un inno.

Indicazioni per la proclamazione:
ritmo disinvolto, slancio, gioia, decidendo su quali tra le molte meraviglie citate, porre l’attenzione.

Sal 131 (132), 11. 13-14. 17-18; R: Salmo 125,

Tema:
poche frasi estrapolate da due salmi per proporre la gloriosa epopea di Israele

Genere letterario: si tratta di tre acclamazioni:
– il Signore fedele;
– il Signore ha scelto Sion;
– il Signore farà germogliare la potenza dalla casa di Davide

Indicazioni per la proclamazione:
ci potrebbe stare all’inizio e alla fine il ritornello cantato di “Grandi cose ha fatto…,”
facendo leggere le tre acclamazioni a tre salmisti diversi. In ogni caso l’importante è far emergere la gioia e l’entusiasmo che nascono dalla fiducia in Yahwé

1 Tm 1, 12-17

Tema
Il riferimento alla sua situazione di peccatore salvato diventa per Paolo l’occasione di un canto,

un inno (Genere letterario) alla grandezza di Dio che si manifesta come misericordia…

E dunque proclamiamo il testo (Indicazioni per la proclamazione) come si trattasse di un inno cristologico a tutto tondo.

Nota bene conclusivo:

  Se questi tre testi li leggiamo così come proposto aiuteremo non poco la comprensione del Vangelo
con l’entusiasmo di Pietro: “tu sei il Cristo” e lo sguardo verso la croce che Gesù comincia a proporre ai suoi discepoli.

Fuor di metafora:
se ci proclamate “follemente” bene queste letture, ci facilitate tanto la predica. Grazie!

Per animatori lettori ecc.:

A partire da qui scambiamoci, idee, proposte, modalità di celebrazione per i diversi momenti.